Ho scelto di restare in Sicilia per custodire i profumi dell'Etna

par La redazione di Boniviri

Data di pubblicazione: 28 marzo 2022

Sulle pendici del vulcano, che da secoli scandisce i tempi della campagna, Roberto Carbone custodisce un prezioso patrimonio di biodiversità con il suo giovane e coraggioso progetto agricolo: SARI.

È domenica pomeriggio e Roberto Carbone è impegnato a preparare un ordine importante: quasi 2.000 barattoli di spezie, erbe, tisane e mix aromatici profumati e colorati destinati a uno dei marchi più famosi di Milano. “Sto vivendo un momento intenso, sono molto felice. Solo quattro anni fa mi trovavo a un bivio: lasciare la Sicilia per andare a lavorare al nord o restare nella mia terra. Ho scelto di restare qui e realizzare il mio sogno: SARI”.

Il progetto imprenditoriale di Roberto prende forma nel 2018, durante i suoi studi universitari in scienze e tecnologie alimentari. “Non avevo un soldo né un metro quadrato di terra, ma avevo l’ingrediente essenziale: la fiducia incondizionata dei miei genitori. Per il mio compleanno mi hanno regalato 3.500 metri quadrati di terreno agricolo sulle pendici dell’Etna. Grazie alla sua posizione unica, tra il vulcano e il mare, e alle sue terrazze naturali, è molto più di un terreno agricolo: è il mio laboratorio all’aperto”.

Nel cuore del Parco Nazionale dell’Etna, dove il vulcano irriga da secoli i suoi fianchi neri con minerali, Roberto ha deciso di differenziarsi con un progetto controcorrente: coltivare piante officinali, erbe e spezie. “Qui custodisco un patrimonio di biodiversità che l’agricoltura intensiva mette a rischio, creo percorsi educativi per far scoprire ai giovani le piante e i loro benefici e far comprendere tutto il lavoro che c’è dietro un barattolo di origano”.

L’idea è giusta, i volumi crescono e, nel 2020, Roberto capisce che è il momento di aprire un piccolo laboratorio. “Ho acquistato un essiccatore e gli strumenti necessari per creare tisane, infusi e altri prodotti derivati. Poi ho incontrato Boniviri con cui condivido la stessa visione dell’agricoltura e i valori della sostenibilità. Da allora la crescita è stata inarrestabile, ho dovuto prendere in gestione un altro pezzo di terra”.

Roberto mi spiega che il suo progetto è intrinsecamente sostenibile. “Tutte le mie piante sono a basso consumo idrico e non necessitano di fertilizzanti. Non solo: come dimostrato da recenti ricerche, con i loro profumi e colori unici influenzano positivamente l’umore e, per i loro effetti benefici, sono molto richieste per adornare gli spazi verdi di ospedali e strutture sanitarie”.

Immagino Roberto nel suo piccolo laboratorio a Trecastagni, in provincia di Catania, intento a studiare le sue erbe aromatiche, essiccarle, mescolarle con abilità e un’abbondante dose di creatività. La sua domenica è ancora lunga, dobbiamo salutarci. Prima di congedarci, voglio togliermi una curiosità: come è nato il nome SARI? “Mi sono ispirato a un documento scritto da Tommaso Fazello, frate domenicano e spia dell’imperatore Carlo V che visse nel XVI secolo, autore del primo libro sulla storia della Sicilia. Come tutti gli stranieri, arrivando a Catania, rimase colpito dalla bellezza dell’Etna e del suo paesaggio lunare caratterizzato da grandi pietre nere, che nel dialetto catanese antico venivano chiamate SARI. Se ci pensi, queste pietre sono un elemento semplice e allo stesso tempo straordinario: quando si sbriciolano con la loro polvere ricca di minerali, nutrono le piante e conferiscono al suolo proprietà uniche”.

Il giorno cala e rimango nel mio ufficio a pensare alla nostra telefonata. È proprio così: restare è quasi sempre il viaggio più difficile, ma anche il più entusiasmante. “Partire o restare” è il bivio di Roberto, ma anche la nostra sfida più grande. Restare significa non tradire il proprio sogno, perseguirlo e fare di tutto per realizzarlo. Restare significa condividere con le persone care le gioie più piene e le cadute più dolorose che, come i neri sari dell’Etna quando si rompono, nutrono i nostri obiettivi quotidiani.

Sì, restare è la nostra vera misura eroica.

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