L’ Apis Mellifera Sicula, una volta a rischio d’estinzione, oggi presidio Slow Food

par Anna Sipione

Data di pubblicazione: 1 aprile 2021

Non tutte le api sono gialle e nere: esistono api scure, grigie o addirittura nere, come l’Apis Mellifera Sicula, eccellenza siciliana e produttrice di rari mieli invernali. Morfologicamente simile alle api nere africane, ma meno aggressiva, questa sottospecie ha rischiato l’estinzione negli anni '70, quando gli apicoltori locali preferirono importare api ligustiche dal nord Italia. Il professor Pietro Genduso dell’Università di Palermo, insieme al suo allievo Carlo Amodeo, ha avviato un progetto di conservazione installando arnie su isole come Ustica, Filicudi, Alicudi e Vulcano per mantenere la purezza genetica.

Caratterizzata da ali più piccole, l’Apis Mellifera Sicula resiste a temperature estreme e produce miele sia in inverno che in estate oltre i 40°C. È nota per la sua docilità, tanto che gli apicoltori spesso non utilizzano maschere durante la raccolta del miele. Il miele prodotto ha proprietà sorprendenti: contiene antiossidanti fino a dieci volte superiori alla media, 13 sostanze antibatteriche e quattro antifungine, rendendolo un vero rigenerante naturale con proprietà terapeutiche. La biodiversità della flora siciliana consente la produzione di oltre venti tipi di miele monoflora.

Il Presidio Slow Food è stato avviato con Carlo Amodeo nel 2008 per sensibilizzare sul rischio di estinzione di questa razza autoctona. Oggi, otto allevatori fanno parte del Presidio, recuperando le regine da Amodeo. Un importante successo è stato il lancio del “Progetto per la reintroduzione e conservazione della sottospecie Apis mellifera siciliana a rischio di estinzione” nel gennaio 2012, finanziato dalla Regione Sicilia e seguito dal CRA-API di Bologna, in collaborazione con le Università di Catania e Palermo, l’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, Soat di Collesano, Apicoltura Amodeo e Slow Food.

Il progetto prevede la ricerca di nuove linee genetiche per combattere la consanguineità, l’istituzione di stazioni di fecondazione in luoghi isolati dell’isola e la valutazione delle prestazioni dell’ape nera siciliana rispetto alla ligustica. Si auspica che questa preziosa specie autoctona possa proliferare per ripopolare il territorio delle isole meridionali.

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