È necessario portare l'innovazione digitale nel settore primario per combattere le sfide globali dei prossimi decenni
L’agricoltura è una delle attività più antiche dell’uomo e per secoli non ha subito importanti trasformazioni. Attorno al 1750 ci fu la prima rivoluzione agricola, nella quale vennero introdotte le rotazioni colturali e nuovi metodi di lavorazione del terreno. Un secondo avvenimento fondamentale fu la meccanizzazione delle tecniche agricole a cavallo tra le due guerre mondiali, che mise le basi per l’agricoltura moderna, aumentando l’efficienza e la resa dei campi.
Ad ormai un secolo di distanza dalla diffusione del trattore, il rapido sviluppo tecnologico che ha già investito il settore secondario e terziario sta per rivoluzionare anche il mondo agricolo: stiamo per entrare nell’epoca dell’agricoltura 4.0.

Cosa si intende con agricoltura 4.0?
Il termine agricoltura 4.0, o Precision Farming, venne introdotto per la prima volta in un workshop in Montana nel 1990 e si riferisce ad una strategia di gestione aziendale che usa le tecnologie moderne con lo scopo si aumentare la produttività sito specifica, l’efficienza e la
qualità dei prodotti agricoli, minimizzando allo stesso tempo l’impatto ambientale.
Gli strumenti per la raccolta dati
Gli strumenti dell’agricoltura 4.0 consentono innanzitutto di avere un quadro sempre aggiornato dello stato dei campi. Grazie al monitoraggio satellitare delle colture e l’utilizzo di droni e sensori è possibile, ad esempio, analizzare le caratteristiche del terreno, prevenire eventuali malattie e parassiti che potrebbero colpire il raccolto, registrare dati metereologici e mappare la resistività del suolo. Il vantaggio di questi sistemi di raccolta dati è la possibilità di controllare aree molto ampie, individuando eventuali criticità (problemi di irrigazione, carenze nutrizionali, attacchi parassitari, danni dovuti a grandine..) e intervenendo tempestivamente per porvici rimedio.
Gli strumenti per l’intervento in campo
La fase successiva alla raccolta dati è quelle dell’intervento sul campo, e anche in questo caso le tecnologie dell’agricoltura 4.0 si rivelano estremamente utili.
Le attrezzature moderne permettono infatti di dosare fertilizzanti, acqua e fitosanitari in maniera differenziata a seconda delle necessità delle colture, riducendo gli sprechi ed ottimizzando le risorse. Esistono inoltre sistemi di guida assistita e automatica per trattori, e sarà presto possibile gestire da remoto l’intera flotta di macchinari agricoli, ottenendo anche in questo caso una grande quantità di dati con lo scopo di perfezionare le performance in termini di efficienza e impatto ambientale. In altre parole, questa rivoluzione porterà ad ottimizzare la rendita e il consumo di risorse di ogni singolo metro quadrato di terra.

Perché è una rivoluzione necessaria?
A causa del rapido aumento della popolazione mondiale, che supererà i 9 miliardi entro il 2050, la FAO ha stimato che il fabbisogno di prodotti agricoli aumenterà del 60% nei prossimi trent’anni. Il problema principale è che l’80% delle terre coltivabili sono già utilizzate e, a causa del riscaldamento globale e i fenomeni ad esso riconducibili (desertificazione, innalzamento degli oceani, siccità, modifiche dei pattern atmosferici), la superficie terrestre coltivabile è in calo. L’unica via di uscita è quella di aumentare la produttività delle terre già utilizzate, evitando allo stesso tempo di impattare maggiormente sull’ambiente e sulle risorse naturali. L’agricoltura di precisione si pone come soluzione a questo problema: integrare l’utilizzo delle tecnologie moderne nei metodi di agricoltura tradizionali può davvero essere la chiave per incrementare la produzione agricola in un’ottica di sostenibilità e rispetto verso la natura.