Una filosofia che è quotidianità da Agricolab, realtà catanese che racchiude al suo interno l’attività di ristorazione, con due sedi a Catania ed il servizio di catering, e quella di trasformazione, con il laboratorio di Sortino, in provincia di Siracusa.
Oltre a questo, Agricolab raggruppa un ecosistema di aziende agricole, selezionate con cura ed attenzione da Peppe e Fawn, proprietar* del locale. Così sedersi a tavola non è solo assaporare un piatto, ma gustarsi un intero racconto fatto di persone, luoghi e materie prime.
Da Singapore a Catania
La storia di Agricolab inizia con l'incontro tra Peppe e Fawn, avvenuto nel 2010 in Argentina. Dopo aver vissuto e gestito un’attività a Singapore, tornano in Sicilia con l’intento di esplorare l’isola alla ricerca di piccol* produttori e produttrici, e materie prime di qualità. La loro missione è quella di creare una rete nella filiera agricola, raccogliendo agricoltor* e contadin* con una storia da raccontare. Le storie di persone e territori diventano gli ingredienti principali del menù di Agricolab, locale che Peppe e Fawn fondano nel 2018 dopo aver esplorato la migliore offerta enogastronomica della Sicilia.

Dal campo al piatto
Quando Agricolab apre le porte nel 2018, la centralità degli ingredienti e delle aziende agricole è servita: portare a tavola le storie, le emozioni ed il gusto attraverso un menù che si adatta alla stagionalità ed alla disponibilità delle materie prime. Non esiste quindi menù fisso: ciò che la terra dà, Agricolab serve. Il locale adotta una linea prevalentemente vegetale, selezionando aziende agricole che hanno valori di sostenibilità.
Il lavoro è quello di continuare l’impegno di produttori e produttrici trasformando la materia prima in un’offerta adatta alla vita contemporanea: piatti veloci e pronti, ma anche per occasioni speciali e per un pasto in compagnia, senza compromettere il gusto e la filiera.
Due mondi in uno: ristorante e laboratorio
Da Agricolab il mondo della ristorazione incontra quello della trasformazione: “Il modus operandi è diverso ma la filosofia è la stessa: il lavoro creativo di sviluppo parte sempre dalla materia prima” dice Fawn. La proposta è sempre dettata dall’input agricolo, poi inizia il processo di ideazione: gli abbinamenti si scelgono per valorizzare i sapori e le proprietà delle materie prime. Si parte da un ingrediente, sperimentando e testando tutte le possibilità, valutando quali miglioramenti apportare senza dimenticare l’utilità e l’esperienza nell’utilizzo del prodotto. Un lavoro che parte dalla terra ed è pensato per chi lo gusta.
La creatività, le esperienze di vita e contaminazioni di Peppe e Fawn creano gli abbinamenti senza regole culinarie particolari e senza lasciarsi influenzare dai dettami della cucina locale. Si tratta di una modalità che ha anche basi scientifiche: Fawn si informa sui profili di sapori che funzionano bene insieme, anche se non tipicamente associati ad ingredienti e preparazioni siciliane.

Una rete sul territorio
Il medesimo processo creativo viene applicato nello sviluppo di prodotti per i/le clienti, tra cui compare Boniviri. Questa collaborazione, basata su valori condivisi, ha portato Agricolab ad unirsi alla rete Boniviri, diventando azienda partner. Per partecipare al modello Boniviri, Agricolab aderisce al Manifesto Eat Well, Doing Good, che comprende raccomandazioni sui temi chiave di Agricoltura, Ambiente e Persone. “Sul territorio ci sforziamo per la cooperazione tra persone ed aziende allineate a valori simili ai nostri, come lo è Boniviri” racconta Peppe.
Nutrire il futuro
Dalle box di prodotti ai workshop dedicati alla scoperta del mondo del cibo per bimb*, anche così Agricolab dà il suo contributo attraverso il cibo, educando sulla sua importanza.
“Diventando genitori abbiamo acquisito una maggiore sensibilità alle esigenze delle famiglie, e manteniamo un occhio al futuro portando avanti i valori di sostenibilità, biodiversità, importanza del ruolo del cibo, ed il suo impatto su larga scala”.
Per i suoi sforzi in questo ambito Agricolab è tra le prime attività in Italia ad ottenere il riconoscimento di due stelle rilasciato da Food Made Good, certificazione internazionale che premia le attività horeca virtuose per il loro lavoro di sostenibilità.
“Il processo è rigoroso con domande molto specifiche” racconta Fawn, “Ci ha fatto riflettere molto, perché l’impatto che abbiamo è veramente la somma di tante parti che da sole potrebbero sembrare insignificanti”. Sono anche i piccoli contributi, insieme alle azioni più significative, ad essere misurati e valutati con Food Made Good per catturare l'impatto di un'attività a 360 gradi. Non viene trascurato l'aspetto della comunicazione dell'impegno e dell'influenza che un ristorante può avere sul resto del settore e su chi lo sceglie anche per un solo pasto: “La sostenibilità dovrebbe partire anche dalla comunicazione, per essere parte di una conversazione più grande su questo argomento”.
Scopri qui le attività vincitrici del premio Food Made Good 2024 che si stanno certificando.