Il packaging dell'olio extravergine d'oliva rappresenta un'interessante sfida sotto il profilo della sostenibilità.
A questo proposito, i criteri di scelta del packaging sono legati a considerazioni di diversa natura, come il peso, la sostenibilità all'origine dei materiali, la riciclabilità degli stessi e le proprietà di conservazione dell'olio.
Nello scegliere il packaging giusto per l'olio di Boniviri, abbiamo ripensato alle scelte tradizionali, tenendo solo i componenti necessari e semplificando la complessità che spesso viene creata da esigenze di marketing. Le nostre scelte sono partite da un obiettivo: scegliere i migliori materiali per qualità e sicurezza, in ottica di sostenibilità e riduzione degli sprechi.
La prima scelta riguarda il contenitore per eccellenza: il vetro.
Sebbene un materiale più pesante rispetto alla plastica e all'alluminio (e quindi più impattante a livello di emissioni di gas serra legati ai trasporti), il vetro è il miglior materiale per conservare l'olio perché è inerte e non permette il passaggio di componenti tra il contenitore e il contenuto (come ad esempio fa la plastica).
In questo caso la nostra scelta si è basata sulla qualità e la sicurezza. Tuttavia, al fine di ridurre le emissioni di gas serra, abbiamo scelto di acquistare le bottiglie dalla vetreria più vicina possibile a noi: a Marsala, in Sicilia, così da ridurre l'impatto dei trasporti. Per ridurre il rapporto tra contenuto e contenitore (product-to-packaging ratio), rispetto alla bottiglia da mezzo litro, abbiamo scelto una bottiglia da 750 ml, che pesa poco più di 500 grammi, con alta percentuale di vetro riciclato. Un compromesso che mette insieme qualità e sostenibilità.
La seconda scelta riguarda il tappo.
Ne abbiamo scelto uno di materiale plastico che permette di versare l'olio comodamente, di colore chiaro e quindi facilmente riciclabile. È un tappo certificato per utilizzo con olio e garantisce una conservazione ottimale e sicura, riducendo il rischio di bottiglie difettose. La scelta di un tappo in sughero è infatti potenzialmente più sostenibile all'origine, ma potrebbe causare più bottiglie difettose e quindi maggiori sprechi di prodotto. Sopra al tappo, come sigillo, abbiamo scelto una capsula in PET trasparente (invece che la classica in PVC), da riciclare nella raccolta differenziata plastica, insieme al tappo.
L'etichetta è forse l'elemento più distintivo: è in carta FSC della linea Favini Crush, realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali (nel nostro caso olive) che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. La sua carbon footprint è ridotta del 20% rispetto ad una etichetta tradizionale. Abbiamo scelto di evitare sprechi di inchiostro e di concentrare le informazioni in una unica etichetta centrale, così da ridurre lo sfrido di stampa e semplificare le operazioni di etichettatura.
Infine la scatola. Spesso troviamo le bottiglie all'interno di protezioni antiurto in materiale plastico. Abbiamo provato ad evitarlo, scegliendo una scatola in solo cartone con una speciale tecnologia ad alveare che consente di proteggere le bottiglie trasportate al suo interno.
Quella del packaging è una sfida che abbiamo colto, ma non abbiamo ancora vinto: la nostra ricerca del miglior packaging possibile per qualità, sicurezza e sostenibilità si evolve di anno in anno, insieme ai nostri fornitori e insieme a te.
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