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Con il progetto di Boniviri, chi produce e chi consuma sceglie consapevolmente di custodire i valori del territorio, i patrimoni locali e di tutelare l’ambiente.

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L'impatto di una fiera: si può fare di più (o di meno)?

2021-10-25 22:06

Corrado Paternò Castello

sostenibilità, eco, olio sostenibile, green, fiere, impact, social business, startup,

L'impatto di una fiera: si può fare di più (o di meno)?

Ci siamo chiesti però qual è l’impatto ambientale di una fiera? E come possiamo fare la nostra parte per essere più sostenibili?

 

 

 

Ci siamo chiesti: qual è l’impatto ambientale di una fiera? E come possiamo fare la nostra parte per essere più sostenibili e coerenti con il nostro modo di fare impresa?

 

 

Dal 22 al 26 ottobre, padiglione 10, allo stand M01-07 della Regione Siciliana, Boniviri ha partecipato a TUTTO FOOD a Milano. Una delle fiere più rilevanti a livello internazionale per il mondo del cibo. È una grande emozione, ed è anche un'occasione per presentare Boniviri a livello internazionale.

Ci siamo chiesti però qual è l’impatto ambientale di una fiera? E come possiamo fare la nostra parte per essere più sostenibili e coerenti con il nostro modo di fare impresa?

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Abbiamo fatto un po’ di ricerca e l’articolo di Chiara Civardi, “Making industrial exhibitions green”(1), fa chiarezza sull’impatto del settore fieristico e sulle pratiche meno sostenibili legate ai tradeshow.

 

Per dare un’idea della scala di questi eventi, come menzionato nello studio, pre-covid, nel 2018 il numero di fiere organizzate in Europa ha superato le 2.670, riunendo oltre 735.500 espositori e 75,4 milioni di visitatori.

Come sottolineato dall’autrice, “nonostante la loro importanza, gli eventi industriali convenzionali hanno sostanziali impatti ambientali. In effetti, questi raduni richiedono energia e risorse, e in più sono responsabili di emissioni in tutti i comparti ambientali: aria, acqua e suolo”.

 

Basti pensare che una conferenza di 3 giorni con 800 partecipanti ha un'impronta di carbonio stimata in 455 tonnellate di CO2 equivalenti, corrispondente a una media di 0,57 tonnellate di CO2 per partecipante - vedi lo studio di Neugebauer (2). I principali contributori a queste emissioni sono le attività di viaggio, circa l’80% di tale impatto emissivo.

Per i suoi spostamenti il team di Boniviri ha generato un impatto emissivo di circa 1 tonnellata di CO2 eq.

Per questa fiera, il team di Boniviri (composto da 5 persone), considerati gli spostamenti in aereo, auto, moto e metro, ha generato un impatto emissivo di circa 1 tonnellata di CO2 eq. Questo impatto verrà incluso nel nostro Report d’Impatto 2021 e verrà compensato.

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Oltre al tema delle emissioni, quello dello spreco di materiali è centrale nell’analisi dell’impatto ambientale di un evento fieristico. Basta guardarsi intorno, per notare come molti componenti degli stand preparati dalle aziende sono destinati a non essere riutilizzati.

 

Considerata la natura di società benefit di Boniviri e gli obiettivi sociali e ambientali che contraddistinguono la nostra startup, già dallo stand, volevamo dare un messaggio forte, chiaro e diretto degli impegni presi. Abbiamo così immaginato uno stand dove tutti i componenti utilizzati potessero trovare una seconda vita, dove siano ridotti al minimo gli sprechi di materiale e dove sia considerata l’origine dei materiali in ottica di sostenibilità.

 

  1. Al centro dello stand abbiamo posto tre alberi donati dal nostro partner Rete Clima: sono quelli utilizzati per i progetti di riforestazione della no profit. Alle loro radici si stringono le bottiglie del nostro olio extravergine di oliva da 750 ml, il primo olio italiano biologico carbon neutral.
  2. Gli ecopallet che li sorreggono sono unici. Sani, sistemici ed etici. Il legno con il quale sono realizzati viene dalla filiera PEFC, che certifica tutta la filiera legno, dalla produzione alla trasformazione. Sono opera di PALM SB Pallet e Imballaggi in Legno Ecosostenibili, prima azienda ad avere certificazione B Corp in Italia nel mondo del pallet, arrivati in fiera grazie alla tenacia di Primo Barzoni e Matteo Consolini.
  3. Tutta la comunicazione cartacea è realizzata in carta crush Favini, ricavata da scarti agroalimentari di #olive e con carbon footprint ridotta del 20%.
  4. Espositori e pannelli Boniviri, sono tutti in cartone e materiali eco-sostenibili.
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"La perfezione si raggiunge non quando non c'è più niente da aggiungere, ma quando non c'è più niente da togliere" (Antoine de Saint-Exupéry)

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Possiamo definirlo un ecostand, piccolo, ma che ha una gran voglia di raccontare e farsi raccontare. Dopo 4 giorni di fiera, possiamo dire che ha sortito grande curiosità da parte dei visitatori, degli altri espositori e degli organizzatori.

 

Ci siamo accorti che spesso premia togliere piuttosto che aggiungere. Speriamo che il nostro piccolo test possa essere replicato e consentire ad altre aziende del nostro ed altri settori di ripensare il modo di comunicare e presentarsi alle fiere: guardando alla sostenibilità innanzitutto come un driver etico, a cui non si può più rinunciare, ma anche come una leva competitiva, che possa aiutare a distinguersi da chi fa business “alla vecchia maniera”.

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1 Chiara Civardi, “Making industrial exhibitions green”, https://www.v-ex.com/wp-content/uploads/2020/06/Sustainability-Report_Whitepaper.pdf

 

2 Neugebauer, S., Bolz, M., Mankaa, R., & Traverso, M. (2020). How sustainable are sustainability conferences? – Comprehensive life cycle assessment of an international conference series in Europe. Journal of cleaner production, 242, 118516

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